Il Consiglio delle Donne di Senigallia rappresenta da sempre una grave discriminazione, al pari delle quote rosa e parte del corredo normativo delle Pari Opportunità. Una discriminazione fondamentalmente innocua, probabilmente in pochi ricorderanno le ultime tre iniziative del Consiglio e moltissime donne continuano a vivere tranquillamente senza avere notizia di questa istituzione.
Il Consiglio è un retaggio della sinistra anni '70, anche se istituito nel 2001 e arrivato integro ai giorni nostri, assieme alle riunioni Stanhome. Un recinto del politicamente corretto dove discettare in proprio, fare cultura e aprire tavoli tecnici.
L'ultima iniziativa del Consiglio delle Donne è un corso di autodifesa personale, tenuto da un maestro di Taekwondo e destinato alle prime cinquanta fortunate che ne faranno richiesta. Le altre dovranno affrontare la vita di tutti i giorni senza questo formidabile supporto esistenziale.
Sempre convinto che un corso di autodifesa fiscale sia molto più utile di un corso di autodifesa personale, non posso fare a meno di ricordare che tre anni fa un analogo corso venne organizzato dalla Lega Nord cittadina attraverso il Consigliere Pazzani, iperattivo fino alle improvvise dimissioni di due anni fa, in polemica con il partito. Venne sostituito dal Consigliere Antonacci, una signora gentile e rispettosa, silente e riflessiva, uno dei tanti fantasmi che aleggiano nel Consiglio Comunale.
Presentando il suo corso di autodifesa, Pazzani chiamò in causa il Sindaco Mangialardi che liquidò l'iniziativa come inutile perchè "Senigallia è una città sicura". A distanza di due anni qualcosa si dev'essere spezzato in tanta sicurezza, dato che l'iniziativa del Consiglio delle Donne è stata presentata dal Comune di Senigallia con un comunicato stampa. Quando un'iniziativa diventa politicamente corretta e viene da sinistra si promuove, non ci sono cazzi.
Ma fra il corso presentato dalla Lega Nord e quello del Consiglio delle Donne vi sono sostanziali differenze: il primo costava 15 Euro, il secondo 10. Anche le tecniche insegnate sono differenti, quello della Lega Nord faceva affidamento sul Krav Maga, arte marziale israeliana basata sull'aggressività e sui punti deboli dell'avversario, l'altro sul Taekwondo, prendere a calci l'avversario fino a quando non chiede scusa. Potendo scegliere preferisco il Krav Maga, forse meno spettacolare, ma un calcio ben centrato al punto giusto può dirimere qualsiasi controversia, e trasformare il vostro aggressore in un codice verde per il 118.
Tornando a bomba fra i corsi che dovremmo organizzare: conosco dozzine di persone che non sanno leggere una busta paga, non hanno nozione del loro stato previdenziale e non conoscono i loro diritti di lavoratori e contribuenti. Aprire le porte della conoscenza a queste persone potrebbe renderle più sicure e fiduciose sul loro futuro (si spera), più di qualsiasi corso di autodifesa o autostima che si voglia organizzare. Cittadini più sicuri e contenti con sei ore di corso, curate da un commercialista in sovrappeso, ma esperto di arti fiscali.
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