giovedì 27 giugno 2013

Quanto potere

Nei giorni scorsi il Comune di Senigallia ha selezionato un addetto stampa.

Quello che più stupisce è che qualcuno ci ha creduto.

Già chiamare le cose con il loro nome è buon giornalismo: in realtà cercavano il portavoce politico del Sindaco, l'avevano persa di vista.


Da bravo blogger coscienzioso ricevo tutti i giorni la rassegna stampa del Comune di Senigallia. Essa consiste in un'email contenente uno o più file di Word con le notizie flash, convocazioni di conferenze stampa o succose anteprime, le stesse che trovate poco dopo sulla stampa online.

E' un servizio gratuito con un tasso tecnico molto basso, dato che i file di Word sono la cosa meno adatta al web che si conosca e chiedere di avere l'articolo anche in Notepad (blocco note), la cosa più adatta al web che si conosca, può sembrare troppo. Il tasso tecnico crolla quando si trovano fra i destinatari in chiaro dell'email tutti gli indirizzi (privati e non) di circa ottanta persone che si occupano di informazione, giornalisti, bloggers e semplici curiosi, da far circolare e spammare a piacimento.

Forse è grazie a questo servizio che vengo invitato a tutti gli eventi culturali dell'Italia centrale, ricevo cataloghi non richiesti di paccottiglia e accurate recensioni di opere letterarie a diffusione gratuita perchè invendute. Chiedere che venga utilizzata l'utile funzione CCN (destinatari nascosti) della posta elettronica sembra di nuovo troppo (1).

Superate le perplessità tecniche il servizio è molto utile, ma ultimamente i mittenti dell'email sono cambiati con frequenza impressionante e sembrano la formazione di una squadra di calcetto. Bertolini, Campanelli,  Ascani, Tesei, Mirti, Pettinari, Verri, Gregorini, questi i nomi che si sono succeduti nel mese scorso, sempre con lo stesso tasso tecnico, in un agevole percorso verso il dilettantismo nella comunicazione istituzionale.

Ma ora le cose sono destinate a cambiare, dato che il Comune ha svolto una selezione per l'addetto stampa, vinta da una giornalista che ha sbaragliato la concorrenza di ben novanta colleghi. La vincitrice della selezione, Maria Pettinari, non è del tutto sconosciuta nell'ambiente del Comune di Senigallia. Il suo curriculum è quello tipico di una "giornalista creativamente precaria" come si è autodefinita e ha il suo punto di forza nell'attività di addetto stampa che ha svolto per la campagna elettorale del Sindaco Mangialardi.

Quando abbiamo intervistato tutti i candidati Sindaco, me la ricordo come silenziosa vestale di Mangialardi, occupata a tenere chiusa la porta della sua sede elettorale in via Fagnani per non disturbare l'audio dell'intervista. Probabilmente è lei la creatrice dell'alfabeto di Mangialardi, un cimelio elettorale che potete ancora ritrovare online. Forse la sua creatività l'ha aiutata per la diffusione del CD elettorale di Mangialardi, la più grossa bufala di quella campagna elettorale, che vale la pena ricordare.

Quando l'ho visto sono rimasto affascinato dall'oggetto, un'elegante confezione CD, non un qualsiasi CD masterizzato alla buona e la copertina appiccicata con la Coccoina. Credevo contenesse 700 mega di informazioni utili, filmati, infografiche e suggestive applicazioni per programmare il futuro della Città. Mi sarei accontentato anche di qualche foto di Senigallia da mettere come sfondo del desktop. E invece nulla di tutto ciò: il CD conteneva un file PDF da 1,5 mega con il programma elettorale e tutte le sue parole d'ordine messe in ordine. Lo stesso programma che si poteva scaricare dal sito elettorale, senza tutta quella plastica che poi i delfini ci soffrono. Se siete maniaci feticisti elettorali potete trovare ancora dozzine di copie inevase di quel CD nella sede del Partito Democratico.



Una rara immagine del CD elettorale di Mangialardi


Creativi anche i filmati su Youtube del candidato, specialmente quello in cui fa visita all'alba a panettieri, fruttivendoli, edicolanti e netturbini per spiegargli come si può sbarcare il lunario senza massacrarsi di lavoro notturno: fare politica, ad esempio, perchè non si lavora di notte e si fa quasi tutto alla luce del sole. Compresa la selezione di un addetto stampa.

Sto divagando, ma ancora devo riprendermi dalla sorpresa per l'assegnazione dell'incarico a Maria Pettinari. La concorrenza era agguerrita, credo che persino un Severgnini avrebbe trovato dei problemi per entrare nel ristretto novero dei selezionati al colloquio finale, dove la Pettinari ha staccato tutti perchè conosce a memoria Baciami ancora di Jovanotti.

La sfida che l'aspetta non è di poco conto, tutta riportata nel bando di selezione: curare l'email quotidiana alla stampa (aumentando, si spera, il tasso tecnico) e la comunicazione sul sito web istituzionale, gestire i rapporti con i giornalisti, redigere i comunicati stampa e, soprattutto, coordinare la stesura del periodico comunale.

Quest'ultimo sembra l'impegno più gravoso: Senigallia, la fanzine comunale che usciva quattro volte all'anno, è stata soppressa nel dicembre scorso. L'ultimo numero era dedicato al varo dei cinque pescherecci del Navalmeccanico, poi, non avendo opere da inaugurare nè rottami da demolire, la pubblicazione è stata soppressa. In tempi di spending review costava 5.000 Euro a numero ed è una delle prime cose che è saltata. Non si possono tagliare le merendine ai bimbi e poi intasare le cassette postali con un resoconto di successi amministrativi che non ci sono.

A proposito di spending review: in questi giorni stiamo esternalizzando, fra grandi polemiche, una parte dei servizi  di refezione scolastica, sicuramente per risparmiare qualcosa, mentre spenderemo 16.500 Euro all'anno per avere un addetto stampa comunale. Da una parte tagliamo con l'accetta un servizio ad altissimo valore civico e grande percezione sociale, dall'altra consolidiamo e investiamo su un servizio marginale e di minimo impatto civico. Un po' di creatività sarebbe necessaria, se non vogliamo proprio chiamare in causa il buon senso.

A Maria Pettinari avrei fatto i migliori auguri di buon lavoro, poi sono incappato nel suo blog, chiuso qualche tempo fa, e ho scoperto che commette un errore grammaticale ammesso fino alla prima media: un pò al posto di un po', un errore che ad un giornalista non può essere perdonato, anche se vince una selezione fra novanta candidati. Aridatece Severgnini.


(1) Sulla visibilità dei destinatari di un'email incollo quanto riportato da Wikipedia sull'argomento posta elettronica:

"Quando la posta elettronica viene utilizzata per diffondere messaggi a molte persone che non si conoscono tra loro (ad esempio comunicati pubblici, annunci, messaggi spiritosi più o meno utili), il fatto che ciascun destinatario possa sapere chi sono gli altri destinatari e i loro indirizzi non è in generale opportuno, per ragioni di privacy e di sicurezza. In particolare, se si invia un messaggio ad un gran numero di persone che non necessariamente si conoscono tra di loro, costoro non necessariamente saranno d'accordo che il loro indirizzo, ed il fatto che hanno ricevuto quel messaggio, sia reso noto ad estranei. Inoltre, molti worm si propagano tramite posta elettronica, e utilizzano gli indirizzi presenti nei messaggi per diffondersi. Inviare un messaggio con gli indirizzi dei destinatari in chiaro significa quindi esporre tutti i destinatari ad un ulteriore rischio di contagio se uno di loro viene contagiato. Per ovviare a questo problema, è consigliabile utilizzare in questi casi il Bcc: (o Ccn:), oppure una mailing list."

1 commento:

Anonimo ha detto...

anche "assolutamente carina" come valutazione di un servizio bibliotecario è un'espressione che si nota, sul blog di Maria Pettinari