martedì 2 settembre 2014

Centottanta giorni

Mangialardi torna in trincea contro il Governo: "Macchè mille giorni, qui fra sei mesi si vota".

E' tutto pronto a Senigallia per la clamorosa protesta del Sindaco contro i tagli alla finanza locale attuati dal governo Renzi. L'Ufficio Anagrafe è stato dotato di una sala stampa e la fascia tricolore da riconsegnare al Prefetto è stata portata in lavanderia, a causa delle macchie di pistacchio rimaste dall'ultima inaugurazione.




Il motivo della protesta di Mangialardi è presto detto: dopo i tagli degli anni precedenti, il Governo ha applicato un'ulteriore stretta di 375 milioni di Euro a carico dei Comuni e la quota a carico del Comune di Senigallia è di 511.000 Euro. Una cifra notevole che va ad aggiungersi ai circa 7 milioni di Euro già sacrificati negli ultimi anni per rispettare il patto di stabilità e per la riduzione del debito pubblico.

E così, come nel settembre di tre anni fa, il Sindaco si vedrà costretto a fare irruzione nell'Ufficio Anagrafe e ad improvvisare una clamorosa protesta contro quest'ultimo taglio del governo Renzi, destinato a colpire i servizi comunali e la qualità della vita dei cittadini. Allora la protesta ebbe un grande effetto: due mesi dopo cadde il governo Berlusconi e i rottami furono recuperati da Monti, che trasformò i tagli agli Enti Locali in una disciplina economica, una scienza che sta trasformando le nostre città in accoglienti bidonville e i Sindaci in gabellieri di prossimità, vicini al cittadino.

Forse intimorito dagli effetti di quella sua protesta, Mangialardi non si è più ripetuto e per tre anni ha covato la sua rabbia istituzionale sotto la cenere. Ma ora i tempi sono maturi per dare una nuova scossa a Renzi, per rimetterlo sulla retta via e fargli capire che le indicazioni di Bruxelles devono essere approvate anche dall'Ufficio Anagrafe del Comune di Senigallia.

Per portare avanti la sua battaglia Mangialardi ha uno strumento formidabile: l'Ufficio di Presidenza dell'ANCI Marche, l'ultima poltrona che è riuscito a recuperare con Bersani vivente, prima dell'avvento di Renzi. Da rappresentante dei Sindaci marchigiani, Mangialardi ha fatto sentire la sua voce sull'acquisto degli F-35, sulla Siria e sull'EXPO 2015, tutte questioni prioritarie, almeno quanto i tagli alla finanza locale, prossimo terreno di scontro.

In realtà una rapida visita al sito istituzionale dell'ANCI ci mostra un'associazione un po' in affanno, con notizie vecchiotte e una rassegna stampa inesistente, ma il piatto forte è la pagina Facebook dell'associazione, curata dallo stesso Mangialardi come se fosse una pagina personale, con 192 Mi piace. La sua foto campeggia ovunque ed è questo lo stile giusto per l'approccio con Renzi: buttarla sul personale, da Sindaco a Sindaco. Magari con un bel tweet alle sei di mattina, di quelli che Renzi legge prima di decidere come sfangare la giornata.




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