La Città si interroga sul nuovo marciapiede del lungofiume: castigo degli dei o deforestazione civica?
Pioggia di iniziative sulla nuova e misteriosa superficie.
Spunta l'ipotesi minigolf: già pronta una cordata di imprenditori russi.
Il nuovo marciapiede del lungofiume riaccende il dibattito cittadino, dopo la pausa estiva e l'inutile attesa di sviluppi nella vicenda. Lo scabroso marciapiede è rimasto intonso e non sono ancora emersi indizi sulla sua destinazione finale, mentre un gruppo di periti agrari si è riunito in comitato e ha violentemente protestato contro l'utilizzo dell'agente orange come defoliante per gli alberelli abbattuti, al posto del più tradizionale e sicuro napalm.
"Il risultato è sotto agli occhi di tutti" ha dichiarato Guido Letti Sporangina, coordinatore del comitato "gli alberelli che contornavano il marciapide hanno perso le foglie e i tecnici comunali si sono visti costretti ad abbatterli, dopo aver vanamente tentato di rinforzarne l'apparato radicale con infiltrazioni di cherosene". Nonostante le gravi accuse ricevute dal comitato, il Comune di Senigallia si è affiliato alla Federazione Italiana Boscaioli per ottenere il patrocinio alle prossime iniziative di deforestazione civica previste per la primavera 2015.
Nel frattempo una serie di ipotesi si sono affacciate nel dibattito cittadino sulla destinazione del nuovo "centro sportivo Fiume Misa" come è stato simpaticamente ribattezzato il lungofiume. Subito scartata l'ipotesi di cantiere rimessaggio per motoscafi fluviali, l'attenzione dei pensionati del Centro Storico si è rivolta verso l'utilizzo come bocciodromo all'aperto, con l'organizzazione di alcuni tornei clandestini di prova che hanno evidenziato i grossi limiti della struttura. Nei test eseguiti dai pensionati è emersa una grave carenza strutturale, in un impianto dove non è prevista alcuna protezione per i veicoli in transito, con il rischio di perdere il pallino nel traffico dell'ora di punta.
Dopo il test delle bocce, il marciapiede è tornato all'utilizzo come campo d'allenamento per i Pulcini della Novafulgor Calcetto, l'aggressiva società sportiva gestita dai pensionati da cantiere colpiti dalla crisi dell'edilizia. Una destinazione provvisoria, in attesa che venga aperto il maxi impianto sportivo di piazza Simoncelli che sarà completato con l'abbattimento degli ingombranti platani.
Ma la destinazione definitiva è forse legata all'interesse di una cordata di imprenditori russi, intenzionati a realizzare un campo da minigolf sul lungofiume di Senigallia. "Sono imprenditori colpiti dalle sanzioni economiche occidentali contro la Russia" ha dichiarato l'Assessore alle Amenità, Gennaro Campanile "sanzioni che fortunatamente non sono state estese agli impianti sportivi e prima che ciò avvenga sarà interesse dell'Amministrazione rilasciare tutti i permessi in fretta. Altrimenti" ha concluso "ci vedremo costretti a lasciare il marciapiede alla sua funzione originale: luogo di transito per pedoni".
mercoledì 17 settembre 2014
La Città dei boscaioli
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martedì 2 settembre 2014
Centottanta giorni
Mangialardi torna in trincea contro il Governo: "Macchè mille giorni, qui fra sei mesi si vota".
E' tutto pronto a Senigallia per la clamorosa protesta del Sindaco contro i tagli alla finanza locale attuati dal governo Renzi. L'Ufficio Anagrafe è stato dotato di una sala stampa e la fascia tricolore da riconsegnare al Prefetto è stata portata in lavanderia, a causa delle macchie di pistacchio rimaste dall'ultima inaugurazione.
Il motivo della protesta di Mangialardi è presto detto: dopo i tagli degli anni precedenti, il Governo ha applicato un'ulteriore stretta di 375 milioni di Euro a carico dei Comuni e la quota a carico del Comune di Senigallia è di 511.000 Euro. Una cifra notevole che va ad aggiungersi ai circa 7 milioni di Euro già sacrificati negli ultimi anni per rispettare il patto di stabilità e per la riduzione del debito pubblico.
E così, come nel settembre di tre anni fa, il Sindaco si vedrà costretto a fare irruzione nell'Ufficio Anagrafe e ad improvvisare una clamorosa protesta contro quest'ultimo taglio del governo Renzi, destinato a colpire i servizi comunali e la qualità della vita dei cittadini. Allora la protesta ebbe un grande effetto: due mesi dopo cadde il governo Berlusconi e i rottami furono recuperati da Monti, che trasformò i tagli agli Enti Locali in una disciplina economica, una scienza che sta trasformando le nostre città in accoglienti bidonville e i Sindaci in gabellieri di prossimità, vicini al cittadino.
Forse intimorito dagli effetti di quella sua protesta, Mangialardi non si è più ripetuto e per tre anni ha covato la sua rabbia istituzionale sotto la cenere. Ma ora i tempi sono maturi per dare una nuova scossa a Renzi, per rimetterlo sulla retta via e fargli capire che le indicazioni di Bruxelles devono essere approvate anche dall'Ufficio Anagrafe del Comune di Senigallia.
Per portare avanti la sua battaglia Mangialardi ha uno strumento formidabile: l'Ufficio di Presidenza dell'ANCI Marche, l'ultima poltrona che è riuscito a recuperare con Bersani vivente, prima dell'avvento di Renzi. Da rappresentante dei Sindaci marchigiani, Mangialardi ha fatto sentire la sua voce sull'acquisto degli F-35, sulla Siria e sull'EXPO 2015, tutte questioni prioritarie, almeno quanto i tagli alla finanza locale, prossimo terreno di scontro.
In realtà una rapida visita al sito istituzionale dell'ANCI ci mostra un'associazione un po' in affanno, con notizie vecchiotte e una rassegna stampa inesistente, ma il piatto forte è la pagina Facebook dell'associazione, curata dallo stesso Mangialardi come se fosse una pagina personale, con 192 Mi piace. La sua foto campeggia ovunque ed è questo lo stile giusto per l'approccio con Renzi: buttarla sul personale, da Sindaco a Sindaco. Magari con un bel tweet alle sei di mattina, di quelli che Renzi legge prima di decidere come sfangare la giornata.
E' tutto pronto a Senigallia per la clamorosa protesta del Sindaco contro i tagli alla finanza locale attuati dal governo Renzi. L'Ufficio Anagrafe è stato dotato di una sala stampa e la fascia tricolore da riconsegnare al Prefetto è stata portata in lavanderia, a causa delle macchie di pistacchio rimaste dall'ultima inaugurazione.
Il motivo della protesta di Mangialardi è presto detto: dopo i tagli degli anni precedenti, il Governo ha applicato un'ulteriore stretta di 375 milioni di Euro a carico dei Comuni e la quota a carico del Comune di Senigallia è di 511.000 Euro. Una cifra notevole che va ad aggiungersi ai circa 7 milioni di Euro già sacrificati negli ultimi anni per rispettare il patto di stabilità e per la riduzione del debito pubblico.
E così, come nel settembre di tre anni fa, il Sindaco si vedrà costretto a fare irruzione nell'Ufficio Anagrafe e ad improvvisare una clamorosa protesta contro quest'ultimo taglio del governo Renzi, destinato a colpire i servizi comunali e la qualità della vita dei cittadini. Allora la protesta ebbe un grande effetto: due mesi dopo cadde il governo Berlusconi e i rottami furono recuperati da Monti, che trasformò i tagli agli Enti Locali in una disciplina economica, una scienza che sta trasformando le nostre città in accoglienti bidonville e i Sindaci in gabellieri di prossimità, vicini al cittadino.
Forse intimorito dagli effetti di quella sua protesta, Mangialardi non si è più ripetuto e per tre anni ha covato la sua rabbia istituzionale sotto la cenere. Ma ora i tempi sono maturi per dare una nuova scossa a Renzi, per rimetterlo sulla retta via e fargli capire che le indicazioni di Bruxelles devono essere approvate anche dall'Ufficio Anagrafe del Comune di Senigallia.
Per portare avanti la sua battaglia Mangialardi ha uno strumento formidabile: l'Ufficio di Presidenza dell'ANCI Marche, l'ultima poltrona che è riuscito a recuperare con Bersani vivente, prima dell'avvento di Renzi. Da rappresentante dei Sindaci marchigiani, Mangialardi ha fatto sentire la sua voce sull'acquisto degli F-35, sulla Siria e sull'EXPO 2015, tutte questioni prioritarie, almeno quanto i tagli alla finanza locale, prossimo terreno di scontro.
In realtà una rapida visita al sito istituzionale dell'ANCI ci mostra un'associazione un po' in affanno, con notizie vecchiotte e una rassegna stampa inesistente, ma il piatto forte è la pagina Facebook dell'associazione, curata dallo stesso Mangialardi come se fosse una pagina personale, con 192 Mi piace. La sua foto campeggia ovunque ed è questo lo stile giusto per l'approccio con Renzi: buttarla sul personale, da Sindaco a Sindaco. Magari con un bel tweet alle sei di mattina, di quelli che Renzi legge prima di decidere come sfangare la giornata.
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