sabato 1 marzo 2014

La fondazione del Ciarnin

In Città sconcerto e stupore per le pietre rinvenute in spiaggia.

Il Sindaco: "Nessun mistero, sono vestigia della fondazione di Atlantide".

Dovremo riscrivere la storia della Città?



Le quattro pietre rinvenute in spiaggia di fronte all'hotel Ritz hanno scatenato il dibattito cittadino e rischiano di far riscrivere la storia della Città, o almeno della sua fondazione.


I misteriosi cilindri in pietra lavorati a mano sono emersi dalla sabbia, che li ha custoditi per secoli e, per ordine della Sovrintendenza ai Beni Culturali, trasportati all'area archeologica della Fenice, dove saranno esaminati.


Una delle pietre rinvenute in spiaggia (foto di Francesco "Bont" Buontempi)


Le pietre saranno sottoposte agli esami di routine previsti in questi casi: datazione al Carbonio 14, recupero di eventuali campioni biologici con estrazione del DNA dello scultore e radiografia marmorea con percussore magnetico. Come ultimo esame è prevista una telefonata a Roberto Giacobbo, conduttore di Voyager, per valutare l'eventuale provenienza delle pietre da un mondo parallelo ma non contingente con il nostro.

In attesa dell'esito degli esami, dopo l'iniziale momento di meraviglia, nel dibattito cittadino si sono affacciate inquietanti ipotesi sul significato delle pietre. Nei bar cittadini circola l'ipotesi che si tratti di un nefasto presagio per l'imminente stagione, con le pietre che annuncerebbero le quattro piaghe dell'Apocalisse, carestia, guerra, pestilenza e morte, col rischio di avere una stagione estiva sottotono con grandi eventi di scarsa attrattività.

I Consiglieri d'Opposizione hanno rivolto un'interpellanza al Sindaco, chiedendo di risolvere il mistero delle pietre prima di Pasqua, per dare certezze sul cronoprogramma dei lavori di pulizia dell'arenile. "Che anche le pietre del Ritz non diventino un'incompiuta" è la polemica conclusione del documento.

Per smorzare le polemiche e tranquillizzare i cittadini, la Giunta Mangialardi si è riunita d'urgenza nella giornata di ieri. Nella successiva conferenza stampa, il Sindaco ha voluto sottolineare l'enorme valore storico della scoperta, portando la testimonianza dell'archeologo dell'Ufficio Tecnico Comunale, Luigi Colonna Montante: "Non sappiamo cosa rappresentino quelle pietre" ha affermato l'insigne impiegato comunale "ma tutti gli indizi portano verso la fondazione di Atlantide, che, con la deriva dei continenti, sarebbe arrivata fin qui. Non sappiamo se in seguito le pietre siano state abitate dai Piceni" ha proseguito il prof. Colonna Montante "ma sicuramente sono state utilizzate come utensili di uso quotidiano dalla tribù di cacciatori - raccoglitori che per prima ha colonizzato il Ciarnin".

La lavorazione a raschietto radiale e gli incastri nell'ordito centrale delle quattro pietre, suggeriscono un utilizzo in pastorizia degli utensili. "Le pietre erano destinate a sorvegliare il bestiame e ad avvisare i pastori in caso di pericolo" si legge nella breve relazione consegnata ai giornali dal Colonna Montante "e questo potrebbe spiegare la prematura estinzione della tribù, presto subentrata dai Piceni, capaci di coltivare more e lamponi, divenendo gli inventori della confettura".

Le tesi esposte dal Prof. Colonna Montante sono state subito confutate dal Prof. Livio Nautico Velaschi, storico della balneazione, lo scopritore dei Capanni Rovereschi, i cui resti sono ancora visibili fra il primo e il secondo scanno a Marina Vecchia. "La tesi del Colonna Montante è suggestiva, ma non possiamo affermare con certezza la coesistenza fra le pietre e i Piceni" ha dichiarato ai margini di un convegno di operatori balneari di orientamento cattolico "l'unica certezza che abbiamo è che pietre simili sono state rinvenute nella Dalmazia inferiore, utilizzate come rudimentali boe di segnalazione delle scogliere sommerse. Il loro uso è cessato dopo un'impressionante serie di naufragi e nel '300, portate a secco, le pietre sono stati riutilizzate dai Veneziani come paramenti contro i raggi solari, prima da sole e poi assemblate assieme a delle frasche che servivano a non farle spostare dal vento".

L'idea ebbe un tale successo che i Veneziani la esportarono ovunque per mare. Le pietre ritrovate in spiaggia a Senigallia sono probabilmente dei paramenti solari destinati ai primi capanni di Vetica Marotta, l'attuale Marotta, che proprio nella metà del XIV Secolo avviò la prima stagione balneare. "La nave che le trasportava potrebbe essere affondata in seguito a una tempesta e il rinvenimento delle pietre molto più a Sud della destinazione, proverebbe l'ipotesi della deriva dei continenti avanzata dal Prof. Colonna Montante" ha concluso il Prof. Velaschi.




 

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